Claudio Martino e Paolo Pedrini

Entrambi reduci dall’Università di Torino, laureati l’uno in legge e l’altro in agraria, si sono incrociati per la prima volta sul fronte di lavoro, nel 1986, occupati all’interno della stessa organizzazione associativa agricola. Hanno subito fraternizzato in un sodalizio che dura da allora, tra alterne vicende in cui i destini professionali di ciascuno (sia come campo di attività sia per ambito territoriale) si sono allontanati e riavvicinati più volte.

Un leitmotif  ha fatto sempre da sfondo all’impegno comune e agli intervalli di distacco: la costante collaborazione con testate giornalistiche nazionali e locali dettata dalla passione di scrivere, che si è articolata in reportages, inchieste, ritratti, rubriche, interviste, attualità, commenti e anche cronache, condotti sovente a quattro mani.

“C’era un italiano in Argentina…” è la loro opera d’esordio, alla quale ha fatto seguito "Ombre", edito da Rubbettino, che getta un fascio di luce su 43 illustri sconosciuti nostri connazionali, vissuti in varie epoche, meritevoli per qualche ragione di essere ricordati ma che, invece, hanno avuto la ventura di rimanere ignoti, di restare nella penombra o di entrare nel dimenticatoio non appena svanito il fugace momento di popolarità..

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