Foto di famiglia: nipoti e pronipoti

Fotografie tratte dall’archivio famigliare del generale Piercorrado Meano,       che ne ha autorizzato la pubblicazione in questo sito.

I NIPOTI

 

 

Il fratello Cesare sposò Maria Perodo          ed ebbe quattro figli: Corrado, Carlo, Susanna e Cesare.

Corrado, classe 1893, ingegnere, ha ricalcato le orme del padre e dello zio progettando edifici civi­li e di culto.         Tra le sue opere si segnalano la chiesa delle Stimmate di San Francesco d’Assisi situata a Torino tra via Livorno e corso Umbria, i campanili delle parrocchie di Oglianico e di Condove (ambedue in provincia di Torino), le modifiche apportate al teatro Civico di Susa, il monumento ai caduti ad Avigliana (Torino), collocato originariamente in       piazza Conte Rosso e poi spostato in via Umberto I, e il rifacimento della facciata della chiesa parrocchiale di Sant’Antonino di Susa.

 

Carlo, laureato in medicina, è stato uno dei padri della foniatria della voce cantata. Autore di numerose           pubblicazioni specialistiche, da “La fonastenia parziale” (1950) a “La senescenza tissurale precoce rino-faringea nella patologia vocale” (1951), da “Patologia e terapia della stanchezza vocale” (1955) a ”La voce umana nella parola e nel canto” (1964).

Susanna 

Ricordo della nipote professoressa Anna Maria Meano Morino, figlia di Corrado e zia del generale Piercorrado, che ne ha raccolto la testimonianza.                                             «Era molto bella, alta, snella, il viso dai lineamenti perfetti. Per i fratelli era “Susannetta”, per i nipoti “zia Sanna”. Molto socievole, amava la conversazione e non perdeva occasione di parlare dei due figli e di esaltarne le doti. Nei primi anni di matrimonio ha vissuto a Pisa, dove il marito Virginio Perodo lavorava; poi si trasferì a Torino con la famiglia. Trascorreva i mesi estivi nella casa di campagna a Condove, in Val di Susa. Rimasta vedova, visse con la famiglia del secondogenito Giuseppe, detto Pippo. Era sempre pronta ad aiutare il prossimo, ma i suoi consigli e interventi, forse anche a causa del temperamento volitivo che la contraddistingueva, non sempre venivano graditi e accettati. Morì in una casa di riposo a Sant'Ambrogio (Torino), dove negli ultimi tempi si era ritirata».

Cesare fu poeta, scrittore, giornalista, sceneg­giatore, regista e drammaturgo di fama internazionale. Nel 1935 pubblicò la fortunata commedia teatrale “Nascita di Salomè”: è il suo lavoro più famoso, tradotto in quindici lingue, rappresentato in tutte le capitali europee e in molte città d’America.               Nel 1934 diresse il film “Frontiere”, girato all’ospizio dei Poveri Vecchi di Torino, a cui partecipò Gino Cervi all’esor­dio cinematografico. Morì a 58 anni a Palermo, dove aveva assunto la direzione artistica del teatro cittadino.

 

 

Mamma Maria con i quattro figli nel 1910 in una fotografia scattata nel giardino della residenza estiva di famiglia a Cavoretto, Torino.

I PRONIPOTI

Cesare Meano, figlio di Corrado e papà del generale Piercorrado, a Roma con nonna Maria. Nato il 22 luglio 1922,al termine del liceo entrò nell'Accademia di artiglieria e genio di Torino. Nominato sottotenente, fu assegnato alla Brigata alpina “Tridentina”, venne catturato dai tedeschi l’8 settembre ‘43 e deportato in Germania. Ritornato in Italia nel settembre 1945, ha proseguito la carriera militare prima nell’artiglieria da montagna e poi nelle truppe alpine. Nel 1977, promosso generale, lasciò il servizio attivo. È deceduto in un incidente automobilistico il 15 ottobre 2000.